Oggi al cinemino
19/11/2025
14:30🐶🇮🇹
17:00🇮🇹
19:00🌍
21:00🌍
in programmazione questa settimana
  •  🇮🇹 Doppiato ITA
  •  🌍 Sottotitolato ITA
  •  🐶 Cinebau

Versione restaurata

Henry Hill è un giovane italo-irlandese cresciuto a Brooklyn: ancora adolescente viene introdotto in una “piccola mafia” del quartiere, dove il potere passa attraverso furti, estorsioni e contrabbando. Protetto da un influente irlandese, James Conway, Henry entra nel giro, dove i capi — Conway, Tommy DeVito e Paul Cicero — insegnano che il denaro, la lealtà e la violenza sono tasselli di uno stesso mosaico. Per Henry la banda diventa presto la sua vera famiglia: un teatro di potere e paura dove l’omicidio non è un’eccezione, ma la regola. Quando si sposa con Karen senza svelare la natura della sua vita, e nascono due figlie, Henry tenta un doppio gioco: la famiglia “normale” da un lato, il soprannome “bravi ragazzi” dall’altro. Ma l’ingresso nel traffico di droga, i tradimenti e la spirale dell’inerzia criminale lo costringono a uno scontro inevitabile con sé stesso e con le conseguenze delle proprie scelte.

Scorsese racconta questo universo con energia visiva e rigoroso realismo: lunghi piani sequenza, narrazione in prima persona, un mix potente di glamour e brutalità che mostra la quotidianità del crimine senza filtri. Più di ogni altro film gangster, Goodfellas esplora l’attrazione del potere e del denaro, la fragilità delle relazioni e la dissoluzione di un sogno americano contaminato dalla violenza. Con il ritmo incalzante e la magnetica presenza dei personaggi, è un’esperienza cinematografica che travolge e invita alla riflessione: cosa resta quando il mito di una vita “facile” smette di reggere?

Mer 19 Nov 14:30🐶🇮🇹

In una tranquilla periferia del Massachusetts, agli inizi degli anni ’70, J.B. Mooney è un padre di famiglia disoccupato, ex studente d’arte, che vive in un limbo fatto di sogni infranti e routine quotidiana. Spinto dal desiderio – o forse dalla necessità – di dare nuova forma alla propria vita, decide di mettere in atto un piano audace: un furto d’arte. Dopo aver studiato un museo, reclutato due complici e preparato ogni dettaglio, J.B. è convinto di avere dalla sua un’operazione perfetta… almeno nella sua testa. Ma i conti non tornano: le crepe nel piano iniziano a farsi evidenti, i rapporti tra i complici si incrinano, e la sottile linea che separa illusione, ambizione e disperazione si assottiglia progressivamente.

Il colpo è solo l’innesco. Con il suo stile asciutto e contemplativo, Reichardt trasforma il genere “heist” in un ritratto della solitudine e dell’autoinganno, più che in una corsa al bottino. La regia privilegia i silenzi, i gesti ordinari e l’atmosfera – auto d’epoca, radio che trasmettono gli echi della guerra in Vietnam, giornate che scorrono lente – per costruire un mondo su cui pesa la nostalgia e la sospensione. La bellezza dell’immagine e la precisione dei dettagli non nascondono la fragilità dell’uomo che tenta di controllare troppo e finisce per perdere sé stesso.

Se ami i film che non urlano, ma sussurrano, che osservano lentamente più che agitare azione, “The Mastermind” offre un’esperienza intensa: un viaggio nel desiderio di riscatto, nell’ambizione che diventa prigione e nella vulnerabilità che si nasconde dietro una facciata di controllo.

Mer 19 Nov 19:00🌍

Carlobianchi e Doriano, due amici di mezza età con vite segnate da scelte sbagliate e sogni infranti, condividono una routine fatta di notti trascorse a cercare “l’ultimo bicchiere” nei bar della pianura veneta. In quel paesaggio piatto e malinconico, i due si muovono come fantasmi in cerca di un senso, di un momento di felicità autentica che sembra sempre sfuggire. Durante una di queste notti, incrociano Giulio, uno studente di architettura dall’animo timido e incerto, alla ricerca di una propria strada tra incertezze esistenziali e sentimenti nascosti. Il loro incontro è l’inizio di un viaggio di crescita e scoperta: Carlobianchi e Doriano, con il loro cinismo e la loro umanità, diventano per Giulio guide imprevedibili, capaci di mostrargli come l’amore, l’amicizia e la speranza possano nascondersi negli angoli più inaspettati.

Il film si presenta come una riflessione dolceamara sulla condizione umana e sull’idea di riscatto. Attraverso dialoghi intensi, situazioni apparentemente banali e momenti di profonda introspezione, la pellicola racconta un’Italia meno nota, quella delle periferie, delle strade silenziose, delle vite che si perdono e si ritrovano nella monotonia. La pianura diventa così simbolo di orizzonte e limite insieme: uno spazio dove i personaggi si confrontano con il passato e guardano al futuro, mettendo in scena le contraddizioni del desiderio e della memoria.

Con un tono a tratti ironico, a tratti malinconico, Le città di pianura è un viaggio emotivo che invita a riscoprire il valore degli incontri e la forza delle piccole cose, in un mondo che spesso sembra dimenticare i suoi confini più fragili.

Mer 19 Nov 17:00🇮🇹

Nel 1982, Bruce Springsteen si trova a un bivio esistenziale e artistico: giovane musicista promettente del New Jersey, sta per compiere il passo che lo condurrà alla fama mondiale, ma il prezzo della creatività e della notorietà incombe su di lui. Isolatosi nella propria stanza con una chitarra e un registratore a quattro tracce, Bruce intraprende un percorso introspettivo che porterà alla realizzazione di Nebraska, un album acustico, scarno, popolato da storie di anime perse, solitudini e sogni infranti. È un momento di grande libertà artistica, ma anche di intensa introspezione, in cui ogni nota diventa strumento di riflessione sulle proprie radici, le difficoltà personali e i rapporti familiari.

Scott Cooper costruisce una narrazione intima e coinvolgente, in cui ogni gesto quotidiano, ogni silenzio, ogni prova musicale racconta qualcosa della fragilità e della forza dell’artista. Il film immerge lo spettatore nelle stanze del New Jersey, nei paesaggi domestici e nei locali di provincia, trasformando spazi ordinari in ambienti emotivamente densissimi. Le tensioni interne di Bruce, la lotta tra desiderio di autenticità e pressione del mondo esterno, diventano il cuore pulsante della storia.

Springsteen – Liberami dal Nulla è più di una biografia musicale: è un’indagine sul processo creativo, sull’importanza di ascoltare se stessi e sulle ombre del passato che influenzano il presente. Cooper racconta la solitudine, l’introspezione e il coraggio di affrontare il proprio talento senza compromessi, creando un film che parla al cuore dello spettatore, tra note struggenti e riflessioni profonde sulla vita, sul sogno e sulla musica come strumento di salvezza personale. Ogni inquadratura e ogni suono contribuiscono a rendere tangibile la tensione emotiva dell’artista, trasformando il film in un’esperienza intensa e avvolgente.

Mer 19 Nov 21:00🌍
Sab 22 Nov 17:30🌍

Adriano vive appartato, quasi inghiottito dal silenzio della campagna toscana. Le stalle ristrutturate in cui abita sono un rifugio e una prigione: fuma, osserva, evita il mondo, come se ogni gesto potesse disturbare un equilibrio fragile. Ma quando un gruppo di giovani prende possesso della villa accanto — un luogo nobile e cadente, dove un tempo viveva il nonno di Matilde — qualcosa cambia. I ragazzi lavorano la terra, riaprono i vigneti, portano vita dove c’era immobilità.

All’inizio Adriano reagisce con fastidio, poi l’incontro quotidiano con quella vitalità contagiosa smussa le sue rigidità. Matilde, con la sua delicatezza decisa, diventa un punto di contatto: tra loro nascono complicità minime, gesti che parlano più delle conversazioni. Con il passare delle stagioni, la terra si trasforma e anche Adriano sembra trovare un nuovo modo di abitare il mondo, scoprendo nei giovani una comunità possibile, forse un affetto inatteso.

Virzì racconta tutto questo con la sua consueta tenerezza verso i personaggi, senza forzature né facili moralismi: Cinque secondi è un film sulla cura reciproca, sulla capacità di cambiare prospettiva, sull’imprevedibilità delle relazioni che ci salvano. La natura accompagna il loro percorso, diventando metafora di rinascita e maturazione.
Una storia luminosa, capace di toccare corde intime attraverso la semplicità dei gesti.

Gio 20 Nov 17:30🇮🇹

Himmel wie Seide. Voller Orangen
Betina Kuntzsch, 2024, 10′
Germania – Goethe-Institut Mailand

Jestem błękitem
Weronika Szyma, 2023, 6’52’’
Polonia – Consolato Generale della Repubblica di Polonia in collaborazione con Fumi Studio

Az utolsó dobás
TŐKÉS, Anna, 2024, 10’43”
Ungheria – Consolato d’Ungheria

Plevel
Pola Kazak, 2024, 14′
Cechia – Centro Ceco Milano, Consolato Generale della Repubblica Ceca a Milano

Kinderfilm
Total Refusal, 2023, 11’
Austria – Forum Austriaco di Cultura

Becarias
Marina Cortón, Marina Donderis, Nuria Poveda, 2023, 10′
Spagna – Instituto Cervantes

La rivière des ourses
Anaïs Mauzat, 2025, 13’45”
Wallonie-Bruxelles International – Belgio francofono

Gio 20 Nov 19:30

Tratto dal film “Save the Green Planet!” di Jang Joon-hwan (2003)

Teddy vive immerso in un mondo che gli sfugge di mano: le sue api, la terra, il silenzio della campagna sembrano offrirgli un equilibrio, ma la mente corre altrove, verso teorie sempre più intricate. Don, suo cugino, rincorre gli stessi fantasmi, gli stessi sospetti. Quando i due convergono sull’idea che Michelle Fuller, potentissima CEO farmaceutica, sia un’aliena giunta per manipolare il destino del pianeta, l’ordinario esplode e prende forma un rapimento tanto assurdo quanto inquietante. Quello scantinato diventa un teatro mentale: la donna legata a una sedia, i due uomini che non cercano solo una verità impossibile, ma un senso a un mondo che sentono ostile, deformato. L’atmosfera è tagliente, attraversata da silenzi surreali, da lampi di sarcasmo e da improvvisi squarci di umanità fragile.

Lanthimos costruisce un film che si muove tra parodia e inquietudine, un racconto che usa il grottesco per parlare del presente: del bisogno di spiegazioni, del timore dell’invisibile, della solitudine che genera mostri e convinzioni granitiche. Le interpretazioni, intense e precise, contribuiscono a creare un universo in cui ogni gesto è insieme ridicolo e doloroso.
Bugonia è una commedia nera che inquieta e diverte, ma anche una favola distorta su ciò che temiamo di non capire.

Gio 20 Nov 21:30🌍

Bob vive ai margini della società, in uno stato di allerta e di paranoia, insieme alla figlia Willa, cercando di proteggersi dalle ombre del proprio passato. Ex rivoluzionario, ha dedicato anni a combattere ideali che ora sembrano lontani e incomprensibili, ma quando un vecchio nemico ritorna, il fragile equilibrio costruito si rompe. La scomparsa di Willa diventa l’innesco di un viaggio che è insieme fisico ed emotivo, una ricerca che costringe Bob a fare i conti con le conseguenze delle proprie scelte e con l’eredità lasciata alla figlia.

Paul Thomas Anderson intreccia abilmente dramma, azione e introspezione psicologica, creando un’opera che esplora i temi della memoria, della responsabilità e della difficoltà di conciliare passato e presente. Ogni inquadratura, ogni dettaglio scenografico contribuisce a costruire un mondo sospeso tra tensione e vulnerabilità, dove i legami familiari e i fantasmi personali diventano il vero cuore della storia. La regia mescola momenti di quiete poetica a sequenze di intensa drammaticità, offrendo uno sguardo complesso e stratificato sui protagonisti.

Con Leonardo DiCaprio nei panni di Bob e un cast di eccezione, il film non è solo un thriller o un racconto di conflitti, ma una riflessione profonda su cosa significhi vivere con il peso del passato e cercare redenzione. È un’opera che cattura lo spettatore dentro la tensione dei personaggi, facendolo riflettere sulla fragilità, sul perdono e sulla possibilità di cambiare, senza mai scadere nella retorica o nel melodramma facile. Una battaglia dopo l’altra è un viaggio emozionale, un’opera autoriale che unisce la potenza del cinema visivo alla profondità della narrazione, capace di restare impressa a lungo nella memoria dello spettatore.

Sab 22 Nov 14:30🐶🌍