Test
- 🇮🇹 Doppiato ITA
- 🌍 Sottotitolato ITA
- 🐶 Cinebau
Gabriel Cravin è uno chef pluristellato che ha però perso il gusto per la vita. Nulla di ciò che lo circonda in famiglia lo rende felice e anche il lavoro, nel suo prestigioso Chateaux ristorante, non gli dà più la soddisfazione di un tempo. In seguito a un attacco cardiaco, che richiede una complessa operazione, la sua visione del mondo sembra ulteriormente peggiorare. Gli torna alla memoria anche una sconfitta subìta quarant’anni prima, in un concorso internazionale, da uno chef giapponese che aveva vinto con degli spaghetti in brodo. Su suggerimento di un amico decide allora di andare a cercare quello chef per farsi rivelare il segreto del famoso Umami. Il viaggio non sarà privo di sorprese.
A Washington, la dodicenne Regan McNeil inizia ad assumere comportamenti sempre più violenti, finché non diviene chiaro che il suo corpo è posseduto da un demone. Sua madre, dopo aver infruttuosamente tentato la strada della medicina, chiede ad un prete esperto in psichiatria di fare qualcosa…
Continua a grande richiesta la rassegna Cinemino Classics, l’appuntamento che ripropone i capolavori del cinema sul grande schermo in versione originale con sottotitoli in italiano. Riparte la stagione con un appuntamento fisso: il lunedì alle 21.30, il Cinemino è pronto ad accompagnare gli spettatori alla riscoperta (o scoperta) dei film che hanno segnato la storia del cinema.
Il ranchero Silva attraversa il deserto a cavallo per andare a trovare il suo vecchio amico Jake, lo sceriffo di Bitter Creek che non vede da 25 anni. Ne seguirà una serata di confidenze, ricordi e riconciliazioni. Tuttavia il giorno seguente, la rivelazione che entrambi hanno un legame con un crimine accaduto nella zona, suggerisce che il loro incontro è qualcosa di più che un semplice viaggio nella memoria.
Jeanne, figlia del popolo avida di sapere le cose del mondo, divora libri e sogna la scalata sociale. Seduttrice incallita nel secolo libertino, cavalca irresistibili attrazioni e incontra il duca du Barry. È lui a trarre indebito vantaggio dalla sua bellezza insolente, introducendola nei salotti mondani e ‘offrendola’ a Versailles, dove si impone come la favorita di Luigi XV. La costernazione della famiglia reale è grande ma niente può contro i sentimenti e quel suo imprevedibile temperamento che deflagra il paesaggio cortigiano, abbatte il conformismo e innamora perdutamente il sovrano. Un re che dietro la maschera impassibile, non si rassegna agli inchini, ai riti grotteschi e alle ipocrisie che ingombrano i suoi saloni. Per averla accanto, Luigi XV le organizza un matrimonio di convenienza e le compra un titolo con la collana di diamanti. La nobile cortigiana du Barry ‘regnerà’ il tempo di un amore, spento dal vaiolo e dalla Storia che avanza fuori campo.
Una compagnia di marionettisti formata da nonna, padre e fratelli e sorelle continua a tenere spettacoli per il divertimento dei più piccoli. Fino a quando un giorno il padre si sente male durante uno spettacolo. Da quel momento tutto cambia.
Philippe Garrel, l’ultimo dei grandi maestri della Nouvelle Vague, torna a fare cinema, vincendo l’Orso d’argento a Berlino e portando sullo schermo una storia che trasuda intimità da ogni inquadratura. Non per niente nel cast troviamo tutta la sua famiglia, primo fra tutti Luis Garrel, ormai attore iconico della cinematografia francese (e e non solo). La storia è quella del maturo gestore di un teatro di marionette chiamato “Le Grand Chariot” che ha da sempre coinvolto nella sua attività i tre figli (, ma quando muore il sodalizio si rompe e la compagnia rischia la scomparsa.
Pietro ed Elsa sono una coppia di lungo corso con una figlia adolescente, Anna. Si avvicina il cinquantesimo compleanno di Elsa e gli amici storici si riuniscono per festeggiarla nella casa sul litorale laziale. Fra loro tre esperti di fisica: Enrico, da sempre innamorato di Paola, che però è venuta alla festa con il marito Viktor; Greta, accompagnata dallo psicanalista Jacob; e la ricercatrice Giulia. A loro si aggiunge la giornalista Jasmine. Due degli scienziati sanno qualcosa che è ignoto a tutti gli altri: l’asteroide Anaconda sta viaggiando a velocità altissima attraverso il sistema solare e rischia di abbattersi sulla Terra, distruggendola. È dunque il momento di tirare le somme della vita di ognuno dei presenti, che potrebbero essere spazzati via da un momento all’altro: il che significa fare un bilancio delle loro esistenze e delle loro relazioni.
Edward mani di forbice in versione ODORAMA, Una serata speciale in collaborazione con l’Accademia del Profumo
Il Cinemino anche quest’anno grazie alla collaborazione con l’Accademia del Profumo propone un’esperienza olfattiva cinematografica! Venerdi 29 settembre alle ore 21.00 proiezione del cult anni ’90 Edward mani di Forbice diretto da Tim Burton in un’inedita versione Odorama. Dopo Thelma & Louise, Grease e Pretty Woman, ad essere accompagnata dal percorso olfattivo sarà la storia dell’introverso e tenero Edward. In una cittadina della Florida, cade la neve. Una bambina chiede alla nonna come nasce la neve, e la nonna racconta una storia accaduta tanti anni prima. Peg Boggs, rappresentante per una casa di cosmetici, scopre in un fatiscente castello situato sulla sommità della rupe che domina l’abitato, Edward, uno strano ragazzo che al posto delle mani mostra lame affilate come forbici. Edward non ha padre né madre: è stato costruito pezzo per pezzo da un vecchio inventore che è morto prima di dotarlo delle mani. Di animo gentile, ha vissuto in completa solitudine nel castello ed ha sviluppato un’incredibile capacità di dar forma alla sua fantasia modellando le cose con le sue mani di forbice. Peg lo conduce in città e lo ospita in casa. Superato l’iniziale sconcerto, il vicinato prende in simpatia il ragazzo e ne ammira il talento artistico che lo rivela giardiniere e parrucchiere geniale. Quando Edward incontra Kim, la figlia di Peg, e se ne innamora, fatalmente contro di lui si accendono i primi malumori: una donna che si sente da lui respinta comincia a calunniarlo, Jim, il ragazzo di Kim, lo coinvolge in una folle rapina, la polizia lo guarda con sospetto. Attorno ad Edward comincia a farsi il vuoto e quando Kim si accorge di amarlo, la situazione precipita. Per lui la felicità è un sogno irrealizzabile: dopo un tragico scontro con Jim, il suo destino è tornare nell’ombra e nel silenzio dell’antico castello. Kim non ha più rivisto Edward, ma sa che lui la ricorda e le schegge di ghiaccio che turbinosamente vorticano dai bastioni del castello fino a trasformarsi in neve sulla città le dicono che lui sta scolpendo l’ennesima statua di ghiaccio, ancora dominato da un amore senza futuro.
Le mani di Edward tagliano e fanno sanguinare anche quando si protendono per una carezza. Le sue braccia non possono abbracciare la donna che ama. Le sue labbra non sanno atteggiarsi al sorriso. La sua giovinezza durerà in eterno, intatta nella sua malinconia… E’ facile capire come un personaggio del genere possa coinvolgere e commuovere il pubblico e l’emozione è sincera (non sollecitata da furbeschi sentimentalismi) e sorretta da una sottile vena poetica.Con felice intuizione, il regista esplora i confini entro i quali il comune sentire borghese inquadra e rende possibile la “diversità”: accettato fino a quando è “soltanto” un artista (e può gratificarci a nostro uso e consumo), Edward viene respinto quando pretende essere uomo. Il genio esalta ed affascina quando rimane fuori dalla nostra quotidianità; diventa perturbante quando ci si intreccia, con il pericolo di scoprirsi critico ed evidenziare le nostre contraddizioni.Pur scavalcando il fanta-horror e risolvendosi in una pungente favola contro la mentalità borghese, Edward Mani di Forbice ha elementi che lo apparentano al genere. Lo spunto è quello di una storia alla Frankenstein. Il protagonista è una creatura artificiale; il laboratorio nel quale è costruita è una fantastica catena di montaggio capace di produrre i pezzi del suo corpo e biscotti a forma di cuore… E l’inventore, naturalmente, è l’indimenticabile Vincent Price.Nella suggestiva cornice del coloratissimo quartiere cittadino sovrastato dall’impossibile fantasia gotica del castello, Johnny Depp costruisce uno dei ruoli migliori della sua carriera.
INGRESSO GRATUITO con tessera associativa.
si consiglia di prenotare il posto on line
Torino, 1938. Venuta in città a lavorare assieme al fratello Severino, la giovane Ginia fa la sarta in un atelier di moda. Durante l’estate conosce la misteriosa Amelia, di poco più grande, che fa la modella per vari pittori della città. Attraverso Amelia, Ginia conoscerà tra gli altri i pittori Rodrigues e Guido, innamorandosi di quest’ultimo e chiedendosi come sarebbe se anche lei si lasciasse disegnare.