Totem – Il mio sole

TOTEM – IL MIO SOLE di Lila Aviles – Gruppo di famiglia in un interno.Fratelli e sorelle, figli e nipoti,un padre imponente e anziano. La vita, l’amore e la morte durante i preparativi per la festa di compleanno di uno dei figli, malato terminale di cancro, accudito nella grande casa padronale. Arriva anche la piccola Sol( Naima Senties meravigliosa) che sa della malattia del padre e che quando la madre giocoliera le chiede di esprimere un desiderio dirà ” che il papa’ guarisca”. Tra cucina, bagno, salotto, stanze dei giochi e giardino di dipana come in un Cechov sudamericano un canto fatto di parole, sospiri, sussurri e grida, accenni di vita, ricordi, piccole attenzioni. Ma la festa che si prepara non avrà gli esiti cupi de “Il Gabbiano “, bensì quelli festosi dell’accoglienza della morte come un inno alla vita. Siamo in Messico e si sa quale è il culto festoso dei morti, un po’ come in quel Capolavoro teatrale di Emma Dante che è “Pupo di Zucchero-La festa dei morti”. Lila Aviles ha un tocco personalissimo, per il lieto caos e la cinepresa ad altezza di bimbo a tratti rammenta la Francesca Archibugi degli esordi, la freschezza della Aviles, il suo tocco autenticamente autoriale riversato anche nel formato 4/3 sono doni che vanno conservati e preservati, facendo sperare di aver trovato un nuovo nome internazionale nel panorama non solo del Cinema Sudamericano, oggi così interessante e prolifico.

(Carlo Confalonieri)