Nureyev – The White Crow

Nureyev – The White Crow

Nureyev - The White Crow

  • 122 min.
  • Biografico, drammatico
  • 2018 (Gran Bretagna, Francia)

Il film racconta la vita del leggendario ballerino Rudolf Nureyev, dell’infanzia sofferta nella gelida città sovietica di Ufa, fino a divenire ballerino nella scuola che ha frequentato a Leningrado. Incontenibile e ribelle, a soli 22 anni fa a parte della rinomata Kirov Ballet Company, con la quale va a Parigi nel 1961, nel suo primo viaggio al di fuori dell’Unione Sovietica. Gli ufficiali del KGB, però, lo marcano stretto, diffidando enormemente del suo comportamento anticonformista e della sua amicizia con la giovane parigina Clara Saint. Le intemperanze avranno conseguenze drammatiche: il ballerino non potrà andare a Londra con la compagnia e dovrà essere immediatamente rimpatriato. I “superiori” di Nureyev gli comunicano che deve assolutamente tornare in patria per esibirsi al Cremlino, ma lui comprende che sta pagando caro il prezzo della sua libertà nella capitale parigina.

  • Regia:Ralph Fiennes
  • Interpreti:Oleg Ivenko, Adèle Exarchopoulos, Chulpan Khamatova, Ralph Fiennes, Aleksej Morozov, Raphael Personnaz, Olivier Rabourdin, Louis Hofmann, Sergei Polunin, Yves Heck
  • Musiche:Ilan Eshkeri
  • Fotografia:Mike Eley
  • Montaggio:Barney Pilling
  • Produzione:BBC Films, Magnolia Mae Films, Metalwork Pictures
  • Distributore:Eagle Pictures
  • Dice lo sceneggiatore David Hare, che c0nobbe Nureyev quando era ormai il ballerino più famoso del mondo: “Non era interessato a essere solo, come avrebbe detto lui, uno “stupido ballerino”. Per tradizione e in particolar modo in quel periodo, negli anni ’60, i ballerini dovevano solo obbedire, non pensare. Ci si aspettava che muovessero i loro corpi nei modi in cui i coreografi avevano ordinato di fare. Parte del genio di Nureyev era che si rifiutava di accettare ciò. Voleva che il ballerino avesse uno status e non fosse solo un burattino. Ecco perché ha fatto evolvere quel mondo. Lui stesso sentiva che la parte maschile nel balletto classico fosse noiosa”, continua Hare. “La tradizione voleva che l’uomo stesse fermo in varie pose eroiche mentre attorno a lui una bella ballerina ballava, scintillava e recitava. Con Nureyev è arrivato un mix di genere e di sessualità. ”

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