El topo – Cantiere Jodorowsky

El topo – Cantiere Jodorowsky

El Topo

  • 125 min.
  • Grottesco, western, drammatico
  • 1970 (Messico)

A partire dall’8 ottobre il Cinemino dedica una rassegna ad Alejandro Jodorowsky. I film in programma sono Psicomagia, El topo, La montagna sacra, Poesia senza fine, Fando y Lys (Il paese incantato) e La cravate.

Un uomo in nero cavalca nello sconfinato deserto messicano con un bambino nudo sulla sella davanti a sé. Appaiono tre chiassosi pistoleri, che sghignazzando dicono di essere stati mandati a ucciderlo. L’uomo sposta con circospezione il bambino dietro di sé sulla sella. Così inizia El Topo (1970) di Alejandro Jodorowsky […]. Un cavaliere solitario di fronte a tre banditi non è una situazione nuova in un western. Un bambino nudo invece lo è, e aggiunge sfumature di disagio, rischio e trasgressione. Jodorowsky trova il modo di evocare quel disagio per tutto il film, e in tutta la sua opera. C’è sempre qualcosa di incongruo e di inaspettato, qualcosa che non torna. […] Quando il film uscì scrissi nella mia recensione: “Jodorowsky attinge ovunque i suoi simboli e le sue mitologie: cristianesimo, filosofia zen, magia nera da bancarella e così via. Non fa il minimo tentativo di impiegarli in modo che si compongano producendo un significato logico. Al contrario, li usa in maniera volubile, prismatica, facendo sì che si illuminino reciprocamente anziché far luce sulla conclusione del film. L’effetto ricorda La terra desolata di Eliot, e soprattutto il modo in cui Eliot puntella le rovine dell’era post-cristiana con frammenti di mitologia”. Questo lo penso ancora, e non credo che tutti quei simboli convergano verso una conclusione. Ma avendo visto nel frattempo altre opere di Jodorowsky, penso che il suo metodo non manchi di finalità. Cosa cerca El Topo nel deserto? Be’, cerca simboli, immagini, persone ed eventi bizzarri con cui riempire il film. Sono le immagini sconcertanti che sfilano incessanti sullo schermo a fare di El Topo un successo underground nel cinema newyorkese che nel 1970 lo tiene in programmazione per mesi. Non la storia, non le interpretazioni, non gli attori (Jodorowsky interpreta El Topo e il bambino è suo figlio). Le immagini. John Lennon e Yoko Ono lo vedono, se ne innamorano e convincono il manager dei Beatles, Allen Klein, ad acquistarlo e distribuirlo. Il film viene così diffuso in tutto il mondo e suscita una serie interminabile di interpretazioni. Jodorowsky incoraggia le speculazioni richiamando i libri della Bibbia (I Salmi) nei titoli delle sezioni che compongono il film e facendo di El Topo una sorta di figura cristologica […] Il film esiste come esperienza indimenticabile, ma non comprensibile. (Roger Ebert)

 

Esibendo la tessera del Cinemino i nostri soci hanno diritto all’ingresso ridotto (15 euro anziché 25) per lo spettacolo “Opera Panica. Cabaret Tragico” al Teatro Franco Parenti dal 24 settembre al 13 Ottobre.

  • Regia:Alejandro Jodorowsky
  • Interpreti:Alejandro Jodorowsky, Brontis Jodorowsky, Robert John, Mara Lorenzio, Jacqueline Luis, Paula Romo, David Silva
  • Musiche:Nancho Mendez
  • Fotografia:Rafael Corkidi
  • Montaggio:Federico Landeros
  • Produzione:Producciones Panicas
  • Distributore:Minerva Pictures
  • ATTENZIONE! Il Cinemino è un cineclub e l’ingresso in sala è riservato ai soci

    ▶ Per accedere alla proiezione è necessario richiedere la tessera compilando il form al seguente link almeno un giorno prima del suo primo utilizzo: www.ilcinemino.it/tessere-2/
    ▶ Anche i soci 2018 devono compilare il form on line, ma senza dover attendere un giorno per l’approvazione www.ilcinemino.it/tessere-2/
    ▶ La tessera costa 3 € (gratuita per i minori) è nominale e non cedibile
    ▶ Il biglietto costa 7,50 euro (intero), 5 euro (ridotto) ed è pre-acquistabile on line a link www.ilcinemino.it/ticket-on-line/ con un sovrapprezzo di 0.50 €
    ▶ Il biglietto per il primo spettacolo del giorno costa sempre 5 euro, per tutti
    ▶ Gli abbonamenti non possono essere usati per l’acquisto on line, quindi consigliamo di venire un po’ prima per usarli, specie in caso di proiezioni ad alto tasso di pubblico
    ▶ I lavori che siamo stati costretti a fare per la riapertura hanno modificato la scala di accesso in sala, non permettendoci più di mantenere l’ascensore. La sala, pertanto, non è al momento accessibile ai disabili 😑