Dolor y gloria

Dolor y gloria

Dolor y gloria

  • 113 min.
  • Drammatico
  • 2019 (Spagna)

Dolor y Gloria racconta una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un regista cinematografico oramai sul viale del tramonto. Alcuni sono fisici, altri ricordati: la sua infanzia negli anni ‘60 quando emigrò con i suoi genitori a Paterna, un comune situato nella provincia di Valencia, in cerca di fortuna; il primo desiderio; il suo primo amore da adulto nella Madrid degli anni ‘80; il dolore della rottura di questo amore quando era ancora vivo e palpitante; la scrittura come unica terapia per dimenticare l’indimenticabile; la precoce scoperta del cinema ed il senso del vuoto, l’incommensurabile vuoto causato dall’impossibilità di continuare a girare film. Dolor y Gloria parla della creazione artistica, della difficoltà di separarla dalla propria vita e dalle passioni che le danno significato e speranza. Nel recupero del suo passato, Salvador sente l’urgente necessità di narrarlo, e in quel bisogno, trova anche la sua salvezza.

  • Regia:Pedro Almodóvar
  • Interpreti:Antonio Banderas, Asier Etxeandia, Leonardo Sbaraglia, Nora Navas, Penélope Cruz
  • Musiche:Alberto Iglesias
  • Fotografia:José Luis Alcaine
  • Montaggio:Teresa Font
  • Produzione:El Deseo
  • Distributore:Warner Bros. Italia
  • Premi:al Festival di Cannes: Miglior attore ad Antonio Banderas, Cannes Soundtrack Award ad Alberto Iglesias
  • Scrive Gabriele Niola su Wired: “Gioca un ruolo fondamentale Antonio Banderas, attore che Almodovar aveva scoperto e lanciato decenni fa quando non era molto capace di recitare (lui glielo insegnò) e che qui mette a segno una prestazione da premio (che glielo diano o meno), il suo miglior ruolo di sempre, il più completo, difficile e clamoroso. In un film simile è solo lui, con il suo fare tranquillo che non rinuncia ai sentimenti a far capire che questa strana mescolanza tra quiete e passione è possibile, non è l’invenzione di uno scrittore ma esiste anche nelle nostre vite. E quando la vediamo così chiaramente e la riconosciamo così evidentemente è impossibile non commuoversi.”

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