Border – Creature di confine

I perdenti, gli emarginati, i diversi, non sempre hanno volti deturpati e vivono nascosti nei boschi. Capita anche che abbiano aspetti attraenti e frequentino le migliori scuole della città. E arrivano proprio dalla Svezia, dove tutto funziona, due film fuori “dall’ordinario” dove avviene un ribaltamento totale del concetto di Mostro tanto da far apparire mostruose “le creature” che dovrebbero appartenere alla categoria dei “normali”, degli “integrati”, dei socialmente “inseriti”. Tuttavia il riscatto, seppure passando attraverso il dolore, sta sempre dalla parte degli “esseri umani”, quelli veri…sia che ti sorridano con bocche mostruose, sia che ti fissino con sguardi di blu-cristallo ipnotici.

Al Cinemino due grandi film svedesi: The Reunion di Anna Odell e Border – Creature di confine di Ali Abbasi.

BORDER – CREATURE DI CONFINE

Tina (Eva Melander), impiegata alla dogana, è nota per il suo olfatto eccezionale. È come se riuscisse a fiutare il senso di colpa, la paura, la vergogna. Tina si dimostra infallibile fino al giorno in cui Vore (Eero Milonoff), un uomo all’apparenza sospetto, le passa davanti e le sue abilità per la prima volta sono messe alla prova. Tina sente che Vore nasconde qualcosa che, però, non riesce a decifrare. Peggio ancora, ne è irresistibilmente attratta e la storia d’amore con lui le farà scoprire la sua vera identità. Con Vore, infatti, Tina condivide una natura segreta.

Secondo lungometraggio del regista svedese di origini iraniane Ali Abbasi, BORDER – Creature di confine è tratto dal racconto Gräns dello scrittore John Ajvide Lindqvist, definito lo “Stephen King scandinavo”, già autore del fortunato best seller horror vampiresco tradotto in 12 lingue Lasciami entrare (Marsilio).