ADAM

In attesa di un figlio concepito fuori dal matrimonio, Samia gira tra le strade di Casablanca cercando lavoro e alloggio. Tra i vari rifiuti che la giovane donna riceve c’è anche quello di Abla, una vedova che ha un forno nella sua abitazione. Abla, vedova, vive con la figlia Warda.  Samia sta per trascorrere la notte proprio di fronte a casa sua, cos’ Abla si convince a darle riparo per qualche giorno. La decisiva e adorabile mediazione di Warda, assieme alla bontà della “rziza” fatta in casa da Samia, porteranno Abla ad aprirsi un po’ e a elaborare il suo lutto, mentre Samia si prepara a partorire e a confrontarsi con la decisione di dare il figlio in adozione.

“Il grande successo di Touzani in questo film sta nel non esagerare con il dramma. Le domande sul ruolo delle donne nella società restano sullo sfondo, mentre l’amicizia è al centro della scena. È la storia di come le persone possano trasmettersi forza e conoscenza a vicenda senza necessariamente avere intenzione di farlo. Abla si domanda se Samia debba rinunciare alla figlia, e Samia se Abla faccia bene a chiudersi così. Il film si chiede se possano superare i tabù della società.

Adam gioca su più livelli: è una storia di amici, è una critica femminista di una società patriarcale ed è una storia di maternità. Ma ciò che è degno di nota è il modo in cui Touzani non lascia mai che i temi sociali diventino pesanti, mantenendo sempre un tono leggero e affettuoso.” Kaleem Aftab (Cineuropa)