Match Point – Cinemino Classics

Nella piovosa e sofisticata Londra dell’alta borghesia, un giovane irlandese cerca il suo posto nel mondo. Chris Wilton ha lasciato la sua terra e il tennis professionistico per reinventarsi: ora insegna in un prestigioso club frequentato dall’élite cittadina, ma il suo obiettivo è molto più ambizioso di un semplice impiego. Chris vuole emergere, farsi strada, costruire una vita che sia il contrario di quella da cui proviene.
La fortuna sembra sorridergli quando entra nella vita della famiglia Hewett, potente e influente. Con la loro figlia Chloe nasce una relazione solida e promettente, fatta di attenzioni e prospettive brillanti. Chris viene accolto in casa, sostenuto professionalmente, avviato a un futuro stabile, rassicurante e socialmente invidiabile. È il sogno di molti, e per un po’ sembra esserlo anche per lui.
Ma le certezze cominciano a sgretolarsi quando nella sua orbita riappare Nola Rice, un’attrice americana affascinante e tormentata, già legata sentimentalmente alla famiglia Hewett. Tra Chris e Nola nasce un’attrazione magnetica, incontrollabile, che si insinua come una crepa sotto la superficie levigata della vita perfetta che Chris si è costruito. È il ritorno del desiderio, del rischio, del lato oscuro delle ambizioni.

A partire da questo triangolo fatto di amore, ambizione e seduzione, si sviluppa una storia che va oltre il melodramma romantico. In gioco non c’è solo la fedeltà o la passione, ma qualcosa di più profondo e inquietante: il conflitto tra coscienza e convenienza, tra morale e opportunismo. Allen ci porta in un mondo dove la colpa non sempre trova punizione, e la fortuna può sostituire la giustizia. Dove la linea che separa il successo dal baratro è tanto sottile quanto una rete da tennis. E dove un solo momento – come il match point in una partita – può cambiare per sempre il destino di una vita.

Girato con uno stile sobrio ed elegante, Match Point è uno dei film più acclamati della carriera recente di Woody Allen, che qui abbandona le atmosfere newyorkesi per immergersi in un thriller psicologico raffinato e spietato, ricco di tensione emotiva e sottotesto morale. Il caso, il desiderio, la colpa e il privilegio si intrecciano in una narrazione che interroga lo spettatore più di quanto sembri, lasciandolo alla fine con un senso di inquietudine e domande sospese.

Un’opera sottile e profonda, che affascina sin dal primo dialogo e non si dimentica facilmente. Un film che non dà risposte, ma mette in discussione le più rassicuranti certezze della vita moderna. E che ci ricorda, con inquietante lucidità, quanto spesso la vittoria – e la rovina – siano solo una questione di fortuna.