Elisa

Da dieci anni Elisa Zanetti è in carcere per un crimine che ha sconvolto l’opinione pubblica: l’omicidio della sorella maggiore, in un contesto apparentemente privo di movente. Da allora, Elisa sostiene di non ricordare quasi nulla dell’accaduto: frammenti sfuocati, zone d’ombra, un passato che sembra essersi chiuso da solo, come protetto da un silenzio impenetrabile. Tutto cambia quando il dottor Alaoui, un criminologo esperto in delitti familiari, le propone di partecipare a un progetto di ricerca. I loro incontri si trasformano in un confronto serrato, fatto di domande mai poste prima, silenzi che pesano, parole che scardinano difese antiche. In questo dialogo teso ma necessario, Elisa inizia un percorso interiore profondo: l’accesso ai ricordi, la presa di coscienza della propria storia, l’incontro doloroso con la responsabilità.

Il film di Leonardo Di Costanzo è un’opera intensa, psicologica, essenziale nel linguaggio ma profondamente umana. Non cerca sensazionalismi: si concentra sul viaggio interiore di una donna in cerca di verità, sulla possibilità che la memoria — anche quella più rifiutata — possa aprire la strada a una nuova comprensione di sé. Un racconto potente sulla colpa, il perdono e il faticoso percorso verso la liberazione interiore.